Un prezioso contributo per la storia del turismo a Todi del dott. Alfonso Gentili
Negli ultimi cinquant’anni alcuni grandi eventi e manifestazioni, oltre agli altri attrattori turistici locali dotati di una valenza intrinseca e di per sé motivo di spostamento e visita, come in particolare i natali e le laude del poeta francescano del XIII secolo Jacopone da Todi, il patrimonio culturale e monumentale (Piazza del popolo, Palazzi comunali e storici, Musei e Archivi, Duomo e Chiese di San Fortunato e campanile, della Consolazione ed altre minori, ex Conventi, Mura urbiche, Cisterne romane) recuperato con i grandi interventi della legge speciale, hanno fatto conoscere Todi in Italia, negli altri Paesi europei e nel mondo, promuovendone fortemente l‘immagine di città d’arte e cultura e favorendone l’inserimento nei principali circuiti turistici dell’Umbria. Tali fattori attrattivi, uniti all’erogazione di un buon servizio di informazione ed accoglienza turistica, compreso quello di base svolto dalle Associazioni Pro-loco ed anche al mantenimento di un buon decoro urbano, hanno prodotto un crescente sviluppo del turismo e dell’economia turistica della città e del territorio, con un aumento sia delle strutture ricettive alberghiere, extralberghiere e residenze d’epoca che delle imprese e delle professioni del turismo e con un collegato incremento e/o rinnovamento degli stessi esercizi pubblici e commerciali, in particolare nel centro storico. Gli stessi fattori hanno anche dato luogo ad un consistente recupero edilizio e di qualità di molti casolari e castelli, esistenti sulle verdi colline tuderti, altrimenti destinati al progressivo abbandono e degrado ed in parte anche di immobili ubicati nel centro storico, con un significativo incremento della presenza stabile o assidua di persone straniere (in particolare inglesi, americani e tedeschi) o di fuori regione, anche illustri, sull’intero territorio comunale. Si è trattato comunque di uno sviluppo turistico rimasto nei limiti della capacità di capienza sostenibile del territorio e di un turismo in genere di qualità che non ha portato ad un uso eccessivo o usura degli attrattori e dei luoghi oppure altri effetti negativi tipici invece del turismo di massa.
La Mostra Mercato Nazionale dell’Antiquariato di Todi, la manifestazione più antica, è divenuta nel tempo una delle più prestigiose a livello nazionale ed anche internazionale e si è tenuta per ben 44 edizioni. In particolare dall’aprile 1969 (Sindaco Ferretti I) al 1982 (quella di Assisi ebbe inizio nel 1973) la Mostra si è svolta nel Palazzo del Vignola di proprietà ecclesiastica, sito dietro al Duomo, ed era organizzata dalla Società Tudertina Manifestazioni d’Arte del Dr. Montori. Dopo il tragico rogo del 25 aprile 1982 la manifestazione non si è interrotta ed è ha continuato a svolgersi, con la denominazione di Rassegna Antiquaria d’Italia, dal 1983 al 1992 nei Palazzi comunali organizzata, con proprio marchio, dall’Azienda di Promozione Turistica (A.P.T.) del Tuderte (Presidenti Dr. Cardoni e Dr. Resta). L’edizione 1993 è stata di nuovo realizzata nel Palazzo del Vignola, restaurato e messo a norma grazie all’impiego di ingenti fondi della legge speciale in quota beni culturali, per una superficie complessiva utile di circa 1.600 mq distribuita su tre piani, ed è stata organizzata dal 1993 al 1997 dalla gestione del palazzo Ge.Vi Srl di Spada e Ars Antiquaria del prof. Bellini con la denominazione di Arte Antica a Palazzo e nel 1998 dal Centro Europeo per le Arti e la Cultura di Pirrottina che poi cambiava denominazione in Centro culturale Internazionale ed amministratori dal 1999 al 2003. Dal 1999 la Mostra dell’Antiquariato ha iniziato ad essere organizzata da Epta Srl di Confcommercio Umbria, con Vice Presidente e poi Presidente il compianto tuderte Roberto Prosperi, anche durante la gestione diretta del palazzo da parte della proprietà dal 2004 al 2006 e quella della società Todi Eventi di Tenneroni e Silvestri dal 2007 al 2010. Infine, negli anni 2011 e 2012, la Mostra è stata inavvedutamente frammentata e delocalizzata in vari palazzi storici di Todi e poi improvvidamente addirittura lasciata finire, con la chiusura a cascata anche dei numerosi negozi di mobili e oggetti d’antiquariato del centro storico, mentre quella di Assisi Antiquariato nel Centro fieristico di Bastia Umbra è nel tempo cresciuta di livello ed è tuttora in essere. Questo storico e importante evento-attrattore turistico (e cioè fonte di motivazione allo spostamento del consumatore-viaggiatore), di rilevanza nazionale e non solo, meriterebbe di essere ripristinato e quanto prima nel recuperato Palazzo del Vignola o delle Esposizioni, magari tramite la medesima società di servizi della Confcommercio Umbria oppure altri organismi o operatori specializzati nel settore e su iniziativa o stimolo del Comune, per cercare di rivitalizzare la presenza dell’antiquariato di qualità nell’acropoli di Todi. La Mostra nazionale di Arte antica fino a qualche anno fa a Todi faceva da contorno, in modo appropriato e apprezzato per la sua calda bellezza, anche all’attività delle principali Istituzioni culturali cittadine contenute nei restaurati spazi pubblici del Museo Civico Pinacoteca, Museo Lapidario, Archivio storico e Biblioteca comunali, Teatro comunale e Ridotto del teatro con la Stagione invernale di prosa e la Scuola comunale di musica, oltre al Museo d’arte sacra del Tesoro del Duomo e al Centro italiano di studi sul basso Medioevo-Accademia tudertina con il prestigioso convegno annuale di valenza internazionale. A Todi l’attenzione e la valorizzazione dell’Arte antica è, tra l’altro, coesistita egregiamente per tanti anni anche con quella dell’Arte moderna, grazie alle prestigiose mostre antologiche di grandi artisti, organizzate nelle sale dei Palazzi comunali dall’Associazione Piazza Maggiore presieduta dell’Avv. Berlenghini, fra i quali hanno figurato Guttuso, Prampolini, Mafai, Dottori, Sughi ed altri.
La Mostra Mercato Nazionale dell’Artigianato di Todi ed, in particolare, del mobile in stile soprattutto rinascimentale, creato nelle molte botteghe artigiane degli eccellenti ebanisti, intagliatori e intarsiatori tuderti, in gran parte formati alla scuola del grande maestro Filippo Morigi e a quella dell’Istituto Artigianelli Crispolti, si è tenuta a Todi per 15 edizioni a decorrere dal settembre 1978 (Sindaco Budassi I) fino al 1992. La Mostra era organizzata, con proprio marchio, dall’Azienda autonoma di cura, soggiorno e turismo (A.A.S.T.) del Tuderte (comuni di Todi, Collazzone, Fratta Todina, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio), istituita dalla Regione Umbria nel 1974 per provvedere allo sviluppo turistico della zona e divenuta dal 1984 Azienda di Promozione Turistica (A.P.T.) del Tuderte. Si è tenuta nel palazzo del Vignola fino al 1981, nella tensostruttura di Portoghesi e Aimonino negli anni 1982 e 1983 e dal 1984 nelle sale dei palazzi comunali su due piani. Successivamente si è dovuta trasferire presso l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Luigi Einaudi” di via Abdon Menecali dal 1987 fino all’anno 1992 e non è stata più svolta dal 1993 con le nuove gestioni del restaurato Palazzo del Vignola e con la soppressione di tutte le 12 A.P.T. Umbre con legge del 1996. Anche questo importante attrattore turistico territoriale è, purtroppo, venuto a mancare e la progressiva chiusura delle attività da parte della gran parte delle botteghe artigiane tuderti, di fatto rende anche impraticabile la riproposizione di una mostra qualificata di rilevanza nazionale in tale settore.
L’identificazione di Todi come città ideale nel 1991 (Sindaco Buconi II) da parte di Richard S. Levine, architetto e urbanista dell’Università di Lexington, nel KentucKy, che insieme alla sua equipe di ricercatori americani costruirono al computer la “città ideale” o come lui amava definirla la “città sostenibile” e che, appunto, mostrava una straordinaria somiglianza con le caratteristiche, dimensioni e la struttura urbana di Todi. Nella presentazione della ricerca Levine arrivò anche a dire” Guardate Todi: è quanto di meglio l’uomo possa desiderare sulla Terra”. La patria di Jacopone, che conservava tutte le caratteristiche della città medievale, rappresentava per l’urbanista del Kentucky la supremazia della città vivibile, e cioè della città e della campagna che convivono invece di sopraffarsi, come invece avviene nella città cd. moderna. L’Arch. Levine avrebbe meritato e a nostro avviso meriterebbe ancora il conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Todi in segno di riconoscenza per la straordinaria promozione dell’immagine di Todi a livello nazionale e internazionale.
Il Todi Festival è la manifestazione culturale di teatro, danza, musica, arti visive e letteratura arrivata quest’anno alla 32^ edizione, ideata, organizzata, prodotta e diretta con grande successo di pubblico, di stampa e di critica da Silvano Spada, autore e regista teatrale, a decorrere dal 1987 fino al 1998 (Sindaci Buconi I, II e Nulli Pero) e successivamente organizzata e diretta con il nome di Todi Arte Festival da Simona Marchini dal 1999 al 2007 (Sindaco Marini I e II), da Maurizio Costanzo dal 2008 al 2009, da Athanor Eventi Srls di Lugnano in Teverina con legale rappresentante Stefano Porri nel 2010 e dall’Associazione culturale “Songs from the Woods” di Todi con legale rappresentante Emiliano Leonardi dal 2011 al 2012 (Sindaco Ruggiano I). Dopo tale rischiosa ed anche deformante frammentazione l’organizzazione del Festival è stata ripresa da Silvano Spada, quale legale rappresentante dell’Associazione culturale Teatro Festival di Roma, per un triennio dal 2013 al 2015 (Sindaco Rossini) con ripristino della denominazione e caratterizzazione originarie. Dal 2016 ad oggi (Sindaci Rossini e Ruggiano II) la manifestazione, dietro accordo con l’Associazione Teatro Festival di Spada per la concessione dell’uso del marchio, dominio internet e account sui social network, viene organizzata e diretta dalla Sedicieventi Div. Gioform Srl unipersonale di Perugia, agenzia specializzata di progettazione e organizzazione di eventi, con legale rappresentante l’arch. Eugenio Guarducci. Occorre anche ricordare che il Todi Festival era stato preceduto e in qualche modo avviato dall’altra manifestazione culturale denominata “Settimana Tudertina”, una rassegna di teatro e musica ideata, organizzata e diretta dallo scrittore e drammaturgo Enzo Siciliano, dal compositore e direttore d’orchestra Alessio Vlad e dalla Prima Compagnia di Teatro in Todi & Co. fondata nel 1980 dai tuderti Giorgio Crisafi e Isabella Martelli. L’evento aveva avuto luogo per tre edizioni dal 1983 (Sindaco Budassi II) al 1986. Appare fondamentale che il Todi Festival, l’evento di spettacolo e attrattore culturale più rilevante della città di Todi avente la capacità di promuoverne l’immagine e darle visibilità a livello nazionale, mantenga la sua caratterizzazione originaria di avere al centro dell’interesse il Teatro di prosa e in particolare la nuova drammaturgia italiana e possa continuare, anche per questa sua peculiarità nel panorama regionale, ad essere accreditato tra le grandi manifestazioni artistiche e gli appuntamenti fissi dell’Umbria, insieme agli altri Festival di Umbria Jazz, della Sagra musicale Umbra, dei Due Mondi e delle Nazioni, più incentrati sulla Musica o sull’Opera in musica. Come pure appare importante che il Festival riesca da una parte a trovare nuovi sponsor di peso data la limitatezza delle risorse pubbliche e dall’altra a recuperare e rafforzare la sua forza attrattiva turistico-culturale da fuori Todi e fuori Umbria creando in città flussi aggiuntivi di presenze nelle giornate della manifestazione e ad adoperarsi, oltre che per attuare ogni utile rinnovamento, per cercare nello stesso tempo di ricreare il caldo e coinvolgente clima generale di festival in città ed anche le fini atmosfere di dopo teatro come nelle prime edizioni e in ogni festival importante, abbandonando comunque e senza indugi l’improprio e dequalificante abbinamento dell’evento con l’apertura delle comuni taverne in spazi pubblici, data tra l’altro la presenza di molti ed ottimi ristoranti e pizzerie nel centro storico.
Il Gran Premio Italiano Mongolfieristico di Todi è la manifestazione sportiva tenutasi in questa città per ben 26 edizioni a decorrere dal luglio 1989 ( Sindaco Buconi I) al 2014. E’ stata ideata ed organizzata da Mongolfiera Management dell’inglese Ralph Show di madre tuderte e poi dall’Associazione Umbriair di Todi dello stesso organizzatore. Si tratta di un evento molto spettacolare, unico in Umbria, di grandi palloni aerostatici che funzionano ad aria calda e si muovono con il vento denominati appunto mongolfiere dal nome dei due fratelli francesi Montgolfier che li inventarono verso la fine del ‘700. Il tradizionale evento tuderte, che vedeva la partecipazione di equipaggi italiani, di altri Paesi europei (Inghilterra, Belgio, Germania, Irlanda, Svizzera, Austria, Francia) e statunitensi e che figura nel calendario regionale eventi, purtroppo è stato interrotto bruscamente a seguito di contrasti e incomprensioni tra i soggetti coinvolti ed è stato trasferito dall’organizzatore, nell’anno 2015, in un altro comprensorio turistico della Regione e con cambio di denominazione in Sagrantino CUP. Nella trentesima edizione del 2018 si è comunque verificato un parziale recupero dell’importante evento-attrattore turistico con l’aggiunta di Todi nella sua nuova denominazione ed il ripristino di un punto di partenza delle mongolfiere anche nel territorio di Todi. E’ auspicabile anzi un recupero completo della tradizionale manifestazione sportiva a Todi e nel comprensorio turistico Tuderte che, tra l’altro, non risulta avere elementi di relazione o prospettive di integrazione con quello Folignate-Nocera Umbra.
Una cosa infine, al di là dei possibili diversi punti di vista, dovrebbe essere certa: Todi non può permettersi di perdere anche il Festival, l’unica grande manifestazione di risonanza nazionale rimasta in questa città, non risultando le altre, almeno finora, essere state validamente sostituite con eventi di pari rilevanza.
Todi, 7 settembre 2018
Dr. Alfonso Gentili – ex Segretario Generale del Comune di Todi
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